Il registro telematico è una realtà

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Roma – Dopo sei lunghi anni di attesa e mille impedimenti il registro telematico per le imbarcazioni da diporto è operativo e sarà presentato nella sua forma definitiva al prossimo salone di Genova.

Chiesto a gran voce dagli istituti di leasing e propugnato con forza dall’UCINA (Confindustria Nautica), la realizzazione del registro era stata affidata da prima alle Capitanerie di Porto e, in seguito, alla Motorizzazione civile che è riuscita a portare a compimento il progetto.

L’istituzione del registro telematico significa che dal 2 settembre, momento in cui è stata fatta la prima immatricolazione elettronica, le imbarcazioni da diporto nuove non saranno più registrate sui libri delle centinaia di uffici delle Capitanerie di Porto (uffici circondariali, capitanerie, delegazioni di spiaggia) sparse per l’Italia o di quelli della Motorizzazione Civile, ma su di un registro unico elettronico che renderà molto semplice risalire alla proprietà di una barca.

Il registro è finalizzato anche a evitare le truffe compiute vendendo più volte la stessa barca e registrandola in capitanerie diverse (La truffa di Rimini compiuta da Giulio Lolli, un concessionario Azimut che poi fuggì in Libia dove oggi è detenuto in attesa di estradizione, ne è un esempio).

Con il nuovo registro i cantieri saranno tenuti a comunicare all’UCINA i numeri di telaio delle unità costruite, l’UCINA le comunicherà alla Motorizzazione Civile e quando si andrà a immatricolare una barca il numero di telaio dichiarato dal richiedente dovrà corrispondere a uno di quelli presenti nei registri della Motorizzazione.

Quando la barca sarà immatricolata, il numero di telaio sarà cancellato da quelli disponibili e nessun altro potrà immatricolare una barca dichiarando quel numero di telaio. Questa misura dovrebbe tranquillizzare gli istituti di leasing e favorire il rilancio del settore.

Un'altra conseguenza del registro telematico sarà il diminuire progressivo dei controlli in mare da parte della Guardia di Finanza, che con questo strumento non avrà più bisogno di fermare una barca per sapere a chi appartiene. Tra qualche anno, quando tutte le barche saranno inserite nel registro, sarà sufficiente accedere a questo e vedere a chi corrisponde la proprietà della barca.

Per la messa a regime del registro telematico e non avere più alcuna imbarcazione attiva iscritta nei registri cartacei bisognerà attendere qualche anno. Al momento solo le barche nuove sono iscritte telematicamente, ma dal primo gennaio 2020 inizierà l’iscrizione delle barche non nuove che dovranno espletare delle procedura, come il rinnovo del certificato di sicurezza o un passaggio di proprietà.