La triste storia delle orche di Genova

orche genova

Genova – Il cucciolo di mamma orca, uno dei grandi cetacei che da più di una settimana nuota davanti al porto di Genova Prà, è morto.

La certezza arriva dalle immagini riprese da un elicottero della Guardia Costiera. I militari hanno visto la mamma continuare a spingere il suo cucciolo verso la superficie con la speranza di farlo respirare (le orche, come tutti i cetacei sono mammiferi e hanno bisogno di emergere per respirare).

E’ da oltre una settimana che il piccolo POD di orche composto da tre femmine e un adulto oltre al cucciolo morto (Pod è il gruppo-famiglia di molti cetacei) nuota davanti al porto, tanto che la Guardia Costiera ha interdetto la navigazione nella zona dove queste si trovano.

Nei primi giorni mamma orca era stata ripresa, sempre dalla guardia Costiera, nuotare con il suo piccolo che però già sembrava malato. Ora che il piccolo è morto la mamma continua ad accudirlo e la cosa che sorprende di più è che le altre femmine la seguono come in una lunga danza funebre, mentre il maschio di tanto in tanto si allontana per nutrirsi (un maschio adulto ha bisogno di circa 50 chili di pesce al giorno).

Il dolore di quella mamma sta commovendo moltissime persone che si chiedono quando mamma orca rinuncerà a cercare di rianimare il suo piccolo.

Gli specialisti del Thesys (L’Istituto che studia i cetacei in Italia) hanno spiegato che, probabilmente, la madre continuerà a spingere il piccolo sino a quando non accetterà la sua morte e a quel punto lo abbandonerà riconquistando lei e l’intero POD il largo dove saranno al sicuro.

Le orche, come tutti i mammiferi, sviluppano in buone quantità un ormone, l‘ossiticina, che stimola i comportamenti materni e i rapporti sociali, per questo, come gli uomini, gli altri mammiferi hanno relazioni sociali complesse e un forte senso materno nei confronti dei cuccioli, cosa che giustifica il comportamento di questa femmina di orca che non riesce ad abbandonare il corpo del piccolo morto.